Una finestra incantevole sul Chianti, il filtro della luce del tramonto a smussare tutti gli spigoli (anche quelli di dentro) ed il vetro trasparente dei calici: è stata questa la cornice dell’esibizione, appassionata e naif, di un gruppo di dilettanti.
Lo scorso ottobre, Andrea Fabbri (un milanese pazzo che ha mollato ribalta tecnologica e successo metropolitano, per venire a vivere nella campagna toscana) ha coinvolto alcuni volenterosi del Gruppo di Trekking Camminando a Quercegrossa in un esperimento di condivisione e scoperta di sé. Undici sagome anonime, che fino ad allora si erano soltanto incrociate nei sentieri, hanno preso reciprocamente rilievo: i contorni di ognuno di noi sono schizzati in una dimensione tridimensionale, che ci ha stupito.
“Ma guarda Andrea T.: com’è intenso …”
“Magnifica quell’ironia sorniona di Barbara!”
“La maschera di Giuseppe è straordinaria ...!”
“Lorenza è vulcanica: ma come fa??”
“Monica: che classe … e che fascino!”
“Federico sa essere mooolto serio, proprio non credevo … certo che ognuno di noi ha dimensioni insondabili!”
“Alessandra fa della sua timidezza un ornamento ineffabile”
“Silvana scivola dentro il suo personaggio con una naturalezza … che forse somiglia a quella sua di vivere”
”Andrea D. sembra ritagliato dentro la commedia dell’arte: è perfetto!”
“Linda è ingenua ed intrigante ad un tempo: mix da seduzione …”
Ieri pomeriggio, dentro l’ambiente stupendo di Villa Bindi-Sergardi a Mocenni, si è dipanato il filo di Arianna di undici monologhi che, pure incongrui fra sé, hanno raccontato una bella storia di amicizia e di empatia.
Grazie di cuore anche a chi è venuto a farci visita.
E naturalmente un inchino (ironico? provocatorio? divertito?) da Simonetta/Mirandolina…
Simonetta Offidani
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