Passa ai contenuti principali

Abruzzo - agosto 2024

Siamo tornati in Abruzzo, pronti ad assaporare cose viste e conosciute. Il viaggio è lungo, strade tortuose, paesi arroccati, sospesi. Nello spazio e nel tempo.
Arriviamo a destinazione come i velocisti nei tapponi di Montagna, appena entro il tempo massimo. Maurizio ci aspetta, ci aiuta a raggiungere l’albergo. Il mattino dopo ci aspetta l’escursione più difficile.
Il tempo della cena, Zuppa di Fagioli e Orapi (dovrebbe suonare tipo “zup’e de Fasol’e cull’orap’e) e Arrosticini di Benvenuto e subito dobbiamo affrontare il “grave” problema del pranzo al sacco. A Civitella Alfedena il pane arriva due volte a settimana!!
Si risolve, partiamo un po’ più tardi. Diamo le radioline agli accompagnatori, e alla Guida, Maurizio. Lui la guarda perplesso. Si parte. La salita, appena usciti dal Paese, è subito ardua. Il gruppo si muove al solito in fila indiana.
Le soste per fortuna sono frequenti e ben gestite da Maurizio che ad ogni fermata racconta… Ma non usa la Radio!! NON SI SENTE!!?!! IN FONDO NON SI SENTE!!?!! ALZA LA VOCE!!?!!
L’accompagnatore in testa gli avvicina la Radio. Ma lui abbassa ancora la voce…
NO! NIENTE, NON SI SENTE NIENTE!!
“fate silenzio, io parlo volutamente a bassa voce, per non disturbare la montagna” “avvicinatevi e non parlate, così sentite cosa dico” è il gentile monito con cui Maurizio prova ad inserirci nel Suo Mondo.
Ci siamo solo noi quel giorno in Val di Rose, possiamo limitare al minimo l’impatto con la natura.
Da quel momento, magicamente il gruppo abbassa i decibel, mantenendo (per i nostri standard) un rispettoso “silenzio”.
Maurizio ci mostra la potenza della Flora, ci parla dell’Intelligenza delle Piante, ci accompagna in un viaggio nell’intimità della montagna. Salendo, salendo… salendo, con fatica, lentamente, fino al passo. La salita, la fatica della salita. Dai che c’è sempre un passo di meno. Poi ti fermi… ti giri… vedi il Bosco ormai lontano, vedi i Monti, vedi il Lago… e per un attimo sparisce la fatica.
LA’ LA’… un Camoscio! No no sono due, tre… Otto, Dodici! Sono un Branco! Sì, quando sono più di uno sono un branco (cit.)
Siamo in Cima, al Rifugio.
Tra poco ci aspetta la discesa, la fatica della discesa. Lunga, piena di sassi…
La Cena ci regala altri sapori dell’Abruzzo, Gnocchi Zafferano e Salsiccia, Pallotte Cacio e Ova.
L’escursione del Sabato, ci porta al Passo dei Monaci di fronte al Monte Meta.  Ma prima di rientrare Maurizio ci accompagna  a Barrea, per una breve “escursione urbana”.
Oggi il tema è la Fauna. Lupi, Orsi, Camosci, Cervi,  Aquile e Sparvieri (che riusciamo ad avvistare)
Ogni specie animale è a rischio per il comportamento umano, a volte anche non volontario. La sola curiosità che ci spinge a violare lo spazio degli abitanti del bosco, può condizionare la loro vita.
La domenica è una passeggiata alla Camosciara.
E dopo la cena del Sabato, poco di più avremmo potuto affrontare.
E’ un Bignami della Cucina Abruzzese, ma la dimensione dei piatti è da Vocabolario…
Crostoni, Cortecce con gli Orapi, Chitarrine al Sugo, Arrosticini, Arrosto Misto, Crostata.
La Marsica non è l’Abruzzo che avevamo già visto. E’ altro.
Non c’è da stupirsi, gli occhi e le orecchie dei nostri attenti camminatori avranno percepito come il “Viaggio” di Camminando a Quercegrossa riesca ogni volta ad esaltare le differenze tra Borghi Paesi e Città. Così vicine e così lontane. Questo meraviglioso viaggio in Abruzzo lo abbiamo completato al cinema.
Dove abbiamo capito che Maurizio e tutti quelli che come lui si dedicano con amore, passione e competenza ad accompagnarci nella loro terra, ogni giorno “Salvano il mondo Prima di Cena”.
E se è vero che chi salva una Vita, salva tutte le Vite è vero anche che chi salva "Un Mondo" salva Tutto il Mondo.
Salvano il loro Mondo, un mondo dove tutto è un po’ più difficile, dove il pane arriva due volte a settimana, dove è difficile andare a Scuola, dove è difficile restare… Un Mondo a Parte.
E se ripensando a quel Mondo, a volte ti commuovi. Non ti preoccupare.
La Montagna lo fa.
 
Emme

Commenti

Post popolari in questo blog

Komorebi

Komorebi è una parole giapponese il cui significato può essere approssimativamente tradotto con "luce del sole che filtra tra gli alberi".   Ecco, questa mattina mi sono sentito un po' come quella luce, lo stesso determinato desiderio di guardarmi intorno, di intrufolare il mio sguardo in tutto ciò che mi circondava, un desiderio intenso, che la bellezza degli scorci rendeva a tratti avido, ma al tempo stesso, proprio come il sole nell'attimo in cui fa capolino da dietro l'orizzonte,  timido, sospeso, quasi fosse un ospite che sa di presentarsi inaspettato ad un orario inusuale. E così, trattenendo il mio sguardo entro i limiti del garbo che il mio status di ospite imponeva, ho potuto spiare le vigne mentre si svegliavano. Niente a che vedere con noi umani le vigne quando si svegliano: ordinate, perfette, senza bisogno di pettine né di trucco, pronte all'appuntamento con il sole che non a caso quando bacia ha una preferenza per i belli.   Più in là, dove i pro...

Energia pulita

Ed eccomi a casa, appena rientrato da una importantissima missione: pulire il Mondo! Ad essere onesti, nella realtà io mi sono limitato ad accompagnare ventuno giovanissimi supereroi che, loro sì, hanno portato a termine la missione con una dedizione a dir poco travolgente. Dopo la breve presentazione di Mauro che a scuola ha elencato i differenti tipi di rifiuti e i relativi tempi di degradazione nell'ambiente, la squadra è uscita in paese armata di guanti, sacchetti e di un'inesauribile energia, l'elemento decisivo. Non appena è stato dato il via alla caccia e il piccolo plotone si è impossessato dei lati della strada, per i rifiuti non c'è stato scampo.  Avete presente quei grandi formicai perennemente circondati da nugoli di operaie indaffaratissime, ognuna con un prezioso nonsoché tra le zampine da portare senza indugio in posto preciso? Ecco, è proprio così che si sono trasformate le vie di Quercegrossa adiacenti la scuola elementare. Con una differenza però: le f...