Oggi l’escursione è nei dintorni di casa, un percorso ad anello che alterna strade e sentieri tutte all’interno del triangolo che ha per vertici Vagliagli, Castellina e Radda. Il cammino comincia e prosegue come tanti altri, o per lo meno così mi sembra che sia: boschi, arbusti, l’Arbia, che in questo punto è un bimbo che sta per farsi adolescente, qua e là radi poderi, qualche vigneto, piccoli lembi di terra dove l’uomo ha passato il pettine nella testa arruffata delle colline e edifici in pietra che paiono ritagliati da illustrazioni di un libro di fiabe; insomma, la solita, straordinaria bellezza. E io guardo, mi beo, a lungo, di questa meraviglia che mi circonda e mi domando come sia possibile che ogni volta che il percorso apre il sipario su una nuova prospettiva che fino ad un minuto prima non c’era, il fiato mi si fermi per un attimo in gola ed io rimanga immancabilmente ammaliato da quello che vedo anche se in fin dei conti quello che vedo altro non è che una versione...