I camminatori varcano confini. Lo fanno in continuazione. Oltrepassano linee che separano comuni, province e regioni, valicano curve isometriche, crinali, spartiacque, seguono sentieri che delimitano proprietà, che congiungono pascoli a boschi, borghi a campagne, che scortano fiumi e circoscrivono laghi, e nel loro indomito avanzare attraversano persino il tempo, dispiegando i loro passi negli invisibili varchi tra le stagioni, una dopo l'altra, nessuna esclusa. Questo fine settimana non ha fatto eccezione. È venerdì mattina presto quando i pullmini si riempiono disciplinatamente di adrenalina, speranze e bagagli. La chiacchiera parte arrembante – niente dà la carica come una vacanza – e così si ripassa il programma, si confrontano previsioni meteo, si gioca ad indovinare i menù. Ma come è normale che sia, qualche confine più in là, l’energia iniziale prende a calare, ora smorzandosi dolcemente, ora crollando di schianto, e i camminatori si quieta...